(nella foto: Gregory Hofmann – © EV Zug)
L’Ambrì Piotta torna dalla OYM Arena con un rammarico grande così: prestazione solida, ritmo alto, ma poca precisione sotto porta. Contro uno Zugo inizialmente irriconoscibile, i biancoblù cadono 4-2 dopo aver comandato la partita per oltre mezz’ora.
Avvio brillante
La squadra leventinese entra in pista con personalità, prendendo subito il controllo del gioco e costringendo i padroni di casa sulla difensiva. Al 12’ Zgraggen trova il vantaggio con un tiro non irresistibile, sfuggito a Wolf. L’Ambrì continua a spingere e raddoppia con Müller, rapidissimo a depositare in rete il rebound generato dalla conclusione di Joly. Prima pausa sul 2-0 e sensazione di pieno controllo.
La partita cambia volto
Nel secondo periodo l’inerzia si sposta gradualmente. Appena rientrato da una penalità, Guerra pesca Herzog dietro la porta di Senn, e l’attaccante dello Zugo accorcia le distanze. I Tori prendono coraggio, colpiscono un paio di pali e chiudono il tempo in crescendo, mentre l’Ambrì fatica a ritrovare la lucidità mostrata nella prima frazione.
Show di Hofmann
L’ultimo terzo si apre con un paio di buone iniziative ticinesi, ma la differenza la fa la concretezza dei padroni di casa. Gregory Hofmann si prende la scena: prima sorprende Senn da distanza ravvicinata, poi firma un contropiede fulmineo che vale sorpasso e 3-2. Nel finale Landry tenta il tutto per tutto togliendo il portiere, ma Wingerli chiude definitivamente i conti a porta vuota.
Tre punti sfumati, ma prove incoraggianti
L’Ambrì torna a mani vuote, ma conferma una buona struttura di gioco e un’identità sempre più chiara. A pesare, però, restano i tanti errori di mira e la poca freddezza nei momenti decisivi. La zona play-in resta nel mirino, ma servirà maggiore cinismo nelle prossime uscite.