
Dopo anni di scontri e battaglie legali, UEFA e A22, la società madrilena promotrice del progetto Superlega, sembrano pronte a fare pace. L’obiettivo? Trasformare la Champions League in una competizione più spettacolare e accessibile, senza creare un torneo parallelo.
Il nuovo formato, previsto per il 2027, conferma le 36 squadre qualificate dai campionati nazionali, ma le divide in due gruppi da 18. Nel Gruppo 1 si affronteranno le squadre di vertice, con otto partite “top match”, mentre nel Gruppo 2 i club meno blasonati giocheranno partite più equilibrate. Le prime otto del Gruppo 1 accederanno direttamente agli ottavi, le altre si contenderanno il passaggio in un turno di sedicesimi con le migliori del Gruppo 2. Nessuno ha un posto garantito: merito sportivo e competizione rimangono al centro.
Accanto al restyling del torneo, A22 propone UNIFY, una piattaforma streaming innovativa che permetterà di seguire tutte le partite gratuitamente con pubblicità geolocalizzate o senza annunci nella versione premium. L’idea è chiara: avvicinare nuovi tifosi, migliorare l’esperienza degli spettatori e aumentare i ricavi.
I segnali di disgelo tra UEFA e A22 sono concreti: sette incontri riservati negli ultimi mesi e la presenza del presidente Ceferin a Barcellona contro il PSG confermano la volontà di dialogo. Ma la strada verso l’approvazione definitiva è ancora lunga: decisioni finali, leghe nazionali e contratti TV potrebbero influenzare il lancio.
La Champions del 2027 punta a combinare spettacolo, accessibilità e meritocrazia, unendo grandi club e outsider in un torneo che vuole essere moderno, avvincente e pronto a conquistare una nuova generazione di tifosi.