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inline hockey

La Svizzera sul tetto d’Europa!

Foto – © Mauricette Schnider

Dopo 6 anni di attesa, la Svizzera è tornata ad alzare il trofeo più ambito d’Europa. Nell’ennesima finale ampiamente preannunciata e come sempre molto contesa contro la Germania, gli uomini di coach Roy Bay hanno dimostrato maturità e sangue freddo, vincendo la sfida più importante sul punteggio di 7 a 5, sinonimo di campioni europei.

Eppure, le cose si erano messe male per Neukomm e compagni. Avanti per 2 a 0, i tedeschi hanno sottovalutato la determinazione e la voglia di riscatto degli elvetici, che sono riusciti pareggiare sfruttando due superiorità numeriche. Se è vero che il tasso tecnico di entrambe le formazioni era impressionante, bisogna ammettere, che causa stanchezza dopo 3 giorni di torneo, sono state diverse le leggerezze e ingenuità difensive da ambo le parti. Con il passare dei minuti, gli Svizzeri sono parsi fisicamente più in forma dei tedeschi, che hanno subito particolarmente la pesantezza del fondo della pista di Crefeld. 5 a 5 nel terzo tempo e una situazione di grandissimo equilibrio, che solo un guizzo di puro talento può spezzare. Ecco allora, che a 7 minuti dal termine la pallina arriva sulla paletta di un attaccante tedesco che a pochi metri dalla porta lascia partire un tiro imprendibile…per un portiere normale. Per fortuna, a difendere i pali della Svizzera, anche quest’anno c’era un certo Joël Vuilleumier, preferito da coach Bay per la sua maggior agilità sul fondo pesante. Big save e pallina che sparisce nel guantone del miglior portiere di tutti i tempi, che in occasione della sua ultima partita con la nazionale ha voluto lasciare un’altra impronta indelebile. L’avrete intuito, gol sbagliato, gol subito e così, in contropiede Alexis Neukomm offre una pallina d’oro al fratello Arnaud, che a tu per tu con il portiere tedesco non sbaglia e insacca il 6 a 5. A quel punto, la Svizzera ci crede per davvero. I giocatori si buttano su ogni pallina e con tanto spirito di sacrificio e disciplina non sbagliano più nulla. A otto secondi dal termine, arriva anche la rete del 7 a 5 a porta vuota e tutta la panchina rossocrociata esplode di gioia.

“Non ho quasi più voce” visibilmente commosso e ormai afono coach Bay, che al secondo anno di allenatore centra l’obiettivo: “abbiamo aperto un nuovo ciclo, che può andare avanti per un bel po’.” Il Ticino è rappresentato anche nell’All Star Team, attraverso a Marcel Raggi, eletto tra i quattro migliori giocatori del torneo. Ma non solo lui merita una menzione speciale. “Luca Foglia è il giocatore che più mi ha impressionato” continua Bay “Alain Didier e Marcel Muri hanno portato esperienza e calma nello spogliatoio e Alessandro Spinetti è sempre un difensore solido e fortissimo”. Menzione speciale anche per Léo Neuenschwander, giovane difensore e promessa del Buix, che nonostante i suoi 18 anni ha giocato come un veterano, fortissimo, calmo e fisico al punto giusto, guadagnandosi il posto fisso nella selezione. Roy Bay ringrazia tutto lo staff per il fantastico lavoro e la perfetta intesa, che ha contribuito a rendere questo fine settimana semplicemente perfetto.  

A parte Germania e Svizzera, il nulla più vacuo. Complice il ricambio generazionale, adesso neanche più la Danimarca può impensierire lo stradominio teutonico ed elvetico. Gran Bretagna, Austria e Danimarca si accodano dunque lontanissime dalle prime due. Ma come siamo arrivati a questo? Facile! Decenni di imbarazzante immobilismo della Federazione Internazionale, che ha preferito investire in lauti banchetti e alloggi da capogiro, invece di perseguire il proprio vero obiettivo usando i contributi nazionali per promuovere lo sport e cercare nuove sinergie con federazioni esistenti, hanno fatto sì che oggi , il nostro inline hockey, quello con la pallina, rischia di sparire a livello internazionale. Si può solo sperare nell’avvento di nuove persone motivate e appassionate che vogliano il bene del nostro sport. Parole dure? Certamente, ma il tempo delle chiacchere è finito.

In Svizzera stiamo entrando nella fase calda dei playoff e dei play out. In LNB, il Capolago di Nicolas Bosisio non è riuscito a sorprendere il Buix nelle prime due gare della serie di playout contro la relegazione in prima lega. Sulla pista dei giurassiani, sabato capitan Casellini e compagni si sono portati avanti per 4 a 2, grazie alle reti di Petraglio e Lurati. Nel terzo tempo, i padroni di casa sono passati a giocare a due linee, aumentando il ritmo delle operazioni. I momò non sono più riusciti a segnare e hanno subito la beffa del 5 a 4 a nemmeno 1 minuto dal termine. Domenica, invece, il Capolago ha dominato l’incontro, ma si è scontrato con un Tom Cramatte stellare in porta, autore di almeno 80 parate e che ha consegnato la vittoria per 5 a 3 ai suoi. Tanta sfortuna in questa serie adesso sul 2 a 0 per il Buix II, che deve scendere in Ticino per una doppia trasferta sulla pista di Capolago, sabato 4 ottobre alle 18.00 e domenica 5 alle 14.30. “Siamo sull’orlo del baratro e sta a noi giocare come se non ci fosse un domani” mi spiega coach Bosisio “meritiamo questa salvezza. Ce la possiamo fare!” 

Sempre in LNB, ma per gara 1 dei quarti di finale per la promozione in LNA, il Novaggio ha tenuto testa alla capolista Avenches. Sotto per 6 a 4 fino a 4 minuti dal termine, gli ospiti ticinesi hanno lasciato presa nel finale, uscendo sconfitti sul punteggio un po’ bugiardo di 10. a 4. Gara 2 di questa serie al meglio delle tre partite, si giocherà sabato 4 ottobre alle 16.30 a Novaggio. “Non è impossibile” fiducioso capitan Baggiolini “con l’innesto dei giocatori juniores ce la possiamo giocare”. 

Infatti, gli juniores del Novaggio sono ufficialmente in vacanza, nonostante un’ottima gara 2 contro il fortissimo Rossemaison, i ragazzi di Alyoscia Ruspini si sono dovuti arrendere sul punteggio di 3 a 5. Una delusione relativa, visto che già la qualificazione per i playoff è stata un successo inaspettato. “Ad inizio stagione, ci avrei messo la firma” ammette Ruspini “abbiamo tenuto testa ad un ottima squadra a cui facciamo i nostri auguri per il proseguimento dei playoff”. Ruspini saluta per ora lo skater hockey dalla transenna, ringraziando tutti i suoi giocatori per quello che sono riusciti a fare quest’anno. 

Delusione forse maggiore per il Tiskate juniores, estromesso dagli Dzos Volants, dopo aver vinto a sorpresa gara 1. Sabato al Palamondo, i ragazzi di Andrea Giovetto hanno concesso troppo nel secondo tempo, compromettendo la possibilità di chiudere la serie. Domenica, invece, è stato fatale il primo tempo. Avanti per 5 a 1, gli Dzos Volants non si sono più fatti recuperare per qualificarsi per la finale sul punteggio di 11 a 4. “Contro una squadra imbottita di giocatori di hockey su ghiaccio non è facile” mi spiega coach Giovetto “se vogliamo fare progredire il nostro sport bisogna affrontare questa problematica in federazione”. Giovetto si dice però soddisfatto della stagione: “ci siamo battuti bene per 40 minuti e la prospettiva è di buon auspicio. L’anno prossimo, dobbiamo rafforzare la mentalità vincente, velocizzare il gioco e aumentare il gioco fisico”. 

In prima lega, i Rangers Lugano non sono riusciti ad evitare i playout. In una partita avara di reti, il Paradiso Tigers di François Orchide si è imposto sul punteggio minimo di 2 a 1, condannando di fatto i luganesi ai playout. Continua a sorprendere in positivo il Vedeggio di Daniele Costantini che sulla pista della capolista Langnau è riuscito a strappare un punto, al termine di una partita tatticamente perfetta. Questo punticino conferma la sesta posizione finale del Vedeggio e costa carissimo al Langnau, che viene superato in classifica dal Wolfurt.

Sabato e domenica comincia la serie di playout dei Rangers Lugano, impegnati per un Doppelspiel sulla pista del Lèchelles II. 

Nei playoff per la promozione in prima lega, niente da fare per il Novaggio Twins di Luca Lischetti, che in gara 1 del secondo turno per la promozione si è dovuto arrendere alla maggior disciplina e al cinismo del Gerlafingen II. Complice un’entrata in materia disastrosa, capitan Conconi e compagni non sono mai riusciti ad impensierire l’assetto difensivo dei solettesi, che si sono imposti con merito sul punteggio finale di 11 a 4. “Loro sono un’ottima squadra, numerosa e fisicamente prestante” mi spiega coach Lischetti “con un po’ di furbizia e disciplina possiamo girare la serie”. Sabato 4 ottobre alle 13.30, il Novaggio II tenterà il tutto per tutto per raddrizzare la serie e costringere il Gerlafingen alla “bella”. 

Anche il Paradiso II non è riuscito a sorprendere il Murist. Dopo aver subito la legge dei ticinesi nel primo tempo, nel secondo i friborghesi hanno approfittato delle molte penalità sul conto dei Tigers, per rientrare in partita, prima di operare il break decisivo nell’ultimo periodo. Costretto in panchina, causa infortunio, il portiere Tony Guadagnin si dice soddisfatto e fiducioso. “Il Murist è una bella squadra con un bel gioco, ma abbiamo le carte in regola per vincere in casa”. Da notare la prestazione stellare del “diversamente giovane” Daniele Demarta, sempre ancora decisivo tra i pali del Paradiso II. Sabato 4 ottobre alle 13.30 sulla pista della Sguancia, gli uomini di Daniel Barray si faranno trovare con il coltello tra i denti. 

Ma il prossimo fine settimana è anche quello delle finali svizzere di categoria mini. Sulla pista del La Neuveville, Sorengo e Capolago difenderanno i colori ticinesi nell’impresa titanica di impossessarsi dello scettro di campioni Svizzeri. La concorrenza è come sempre spietata, ma tutte le partite cominciano sullo zero a zero e già solo il fatto di essersi qualificati per questo torneo è un grande obiettivo raggiunto per il movimento ticinese dell’inline hockey. 

Ai blocchi di partenza anche i playoff per il titolo di LNA. Sabato 4 ottobre alle 18.00 il Sayaluca ospiterà al Palamondo il Lèchelles, mentre il Malcantone sfiderà a Cassina d’Agno il La Tour. Sulla carta delle pure formalità, ma soprattutto il La Tour è la mina vagante di questi quarti di finale per il titolo e gli uomini di coach Kevin Schuler dovranno tenere alta la guardia.

Programma, risultati e classifica su www.fsih.ch

Simon Majek 

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