Il Mjällby ha compiuto un’impresa che resterà nella storia del calcio svedese. La squadra di Hällevik, un villaggio di appena 1.400 abitanti affacciato sul Mar Baltico, ha vinto per la prima volta l’Allsvenskan, assicurandosi il titolo nazionale con tre giornate di anticipo grazie al successo per 2-0 sul campo del Göteborg.
Nove anni fa il club rischiava la retrocessione in quarta divisione. Oggi, con un organico costruito quasi interamente con giocatori locali e uno dei budget più bassi del campionato, si prepara a debuttare nei preliminari di Champions League.
In panchina c’è Anders Torstensson, 59 anni, ex ufficiale e preside di liceo, da sempre legato al club. Il Mjällby gioca le partite casalinghe allo Strandvallen, uno stadio da 6.000 posti a pochi metri dal mare: il simbolo perfetto di una squadra che ha saputo trasformare i propri limiti in forza.
Con 66 punti in 27 partite – frutto di 20 vittorie, 6 pareggi e una sola sconfitta – il Mjällby ha dominato la stagione e ora può persino superare il record assoluto dell’Allsvenskan.
Un successo costruito con idee chiare, identità e lavoro quotidiano. Il motto del club recita: “Rendere possibile l’impossibile.” Stavolta, lo hanno fatto davvero.