Sono quattro i giocatori bianconeri che non saranno a disposizione per la partita di sabato sera (20.30) contro lo Zurigo. Ai lungo degenti Mahou e Belhadj si sono aggiunti in settimana Bottani e Saipi. Per i portieri esiste un’incognita in quanto anche il sostituto Osigwe è stato colpito da un’influenza e si potuto allenare (ma a parte) solo venerdì mattina. Nel caso di un suo forfait verrebbe schierato il terzo portiere e cioè Serif Berbic giunto dal Rapperswil per rinforzare il Lugano II. Come ha ricordato il tecnico Croci-Torti nella settimanale conferenza stampa sarebbe la seconda volta che succede: già nella stagione 1999/2000, con Sonzogni in panchina, contro il Basilea a Cornaredo, vista l’assenza del titolare Razzetti e con l’infortunio di Huerzeler al 28′ venne schierato Germano Vailati. La partita terminò 1-1 e la settimana seguente, sempre con il giovane ticinese in porta, i bianconeri andarono a vincere a Ginevra per 3-1.
RECUPERI IMPORTANTI
-La prima domanda rivolta al Crüs è stata: considerate le assenze di peso è esagerato paragonare la partita di sabato alla trasferta di Berna dove c’era un’emergenza magari ancora più importante?
“Abbiamo recuperato tanti giocatori e dunque siamo molto positivi. Avevamo dovuto stringere i denti la scorsa settimana in Vallese ma ormai è dalla seconda partita che ci mancano sempre quattro elementi importanti, ma non è un problema. Continuiamo ad avere fiducia in tutto il gruppo, la mia filosofia è sempre quella di non lamentarsi, è un a cultura che mi hanno insegnato i miei genitori e andiamo avanti così. Diamo fiducia a tutti i giocatori e in questo momento di sofferenza -perché siamo sotto una piccola tempesta a livello di infortuni- siamo comunque riusciti a trovare un buon Hajrizi, un Doumbia che gioca anche difensore, un Macek che sta giocando come non aveva mai fatto a Lugano, un Aliseda formato Argentina. La grande difficoltà è stata preparare la partita di campionato contro il Sion quando purtroppo anche Mai e Aliseda non si erano potuti allenare ed eravamo rimasti in 13 o 14. Ma anche in quel caso non ci siamo lamentati e penso che abbiamo disputato un’ottima partita pur se sono mancati i tre punti. Ma non abbiamo rischiato niente, adesso abbiamo recuperato Arigoni per la panchina, poi Celar e sono tornati al cento per cento pure Aliseda e Mai. Dunque siamo prontissimi.”
NON PERDONO DA 5 MESI
-Hai sempre detto che i giocatori devono essere flessibili a tutti i moduli. Ma ultimamente la difesa a tre sembra aver dato maggiore stabilità al gruppo.
“Sì, ma non vinciamo. Siamo contenti di come stiamo giocando ma adesso vogliamo tornare a vincere. Sabato affrontiamo lo Zurigo che non perde da cinque mesi e noi non vinciamo in casa da cinque mesi perché l’ultima sconfitta degli zurighesi risale al 6 novembre 2022 a Cornaredo! Da allora non hanno più perso: sappiamo quanto sarà difficile ma nelle tre partite casalinghe che abbiamo disputato abbiamo inanellato tre pareggi e vogliamo assolutamente girare la situazione. Quanto ai moduli dipendono dai giocatori a disposizione, evidentemente Arigoni è il nostro terzino titolare, Espinoza, arrivato da poco, secondo me sta giocando bene ma più avanzato e stiamo lavorando sulla fase difensiva. E’ per quello che abbiamo trovato soluzioni tattiche alternative come la difesa a tre, ma siamo pronti a tornare a quattro perché abbiamo giocatori come Amoura, Aliseda e Steffen che sugli esterni sanno far male. Dobbiamo essere pronti a giocare in più modi anche durante la partita per mettere in difficoltà l’avversario.”
POSITIVI NELLA TEMPESTA
-Avete pareggiato cinque delle ultime sei partite, Coppa a parte. Ho parlato prima con Doumbia e mi dice che difensivamente state giocando bene, però -aggiungo io- anche davanti non è che non segnate, non ci sono stati 0-0. Allora sono forse le soluzioni alternative (cioè i cambi) di cui parlavi che vi impediscono di vincere?
“Sicuramente avere maggiori alternative in panchina nel calcio di oggi, con i cinque cambi, è un valore aggiunto, Quello che abbiamo avuto poche volte nelle ultime settimane. Anche a Sion non aveva un cambio a centrocampo né sugli esterni e dunque siamo un po’ calati nel secondo tempo. E’ la famosa tempesta di cui parlavo prima. Avevo letto tanto tempo fa un detto bushido che diceva che “se vieni colto a sorpresa da una tempesta è inutile scappare o metterti sotto un albero perché ti piove addosso lo stesso: devi saperci convivere e camminare normalmente in avanti”. E’ quello che stiamo facendo, l’importante è non lamentarsi delle assenze. Tutti sapete quanto mi piacciano giocatori come Mahou e Bottani, ne parliamo spesso qui al venerdì. La loro assenza ha tolto peso davanti così come quella di Celar la scorsa settimana. Non è compito mio lamentarmi; anche la scorsa domenica è stato veramente difficile, poi accettiamo le critiche ma con la squadra sono stato molto positivo perché nelle ultime 12 partite ne abbiamo persa una sola. Vuol dire che esiste una certa stabilità ma ci manca qualcosina per vincerle. Adesso speriamo piano piano di recuperare tutti e che tutti ci possano aiutare. Ma faccio fatica a vedere il bicchiere mezzo vuoto anche se è ora di prendere punti.”
SIAMO SEMPRE LÌ
-Quindi il fatto di essere rimasti tra le prime nonostante il trend di pareggi ti fa stare tranquillo?
“Quando abbiamo tenuto la conferenza stampa prima della ripresa del campionato nel 2023 il Servette era due punti davanti a noi, dopo due mesi siamo in semifinale di Coppa e a quattro punti dai ginevrini. Abbiamo quindi ancora possibilità di raggiungerli, abbiamo perso solo due punti. E’ un campionato equilibratissimo: nelle ultime 15 partite di Super League si sono registrati 11 pareggi. I dettagli fanno la differenza ed è su questo che dobbiamo giocare domani. Abbiamo ancora due scontri diretti col Servette e in Coppa siamo dove dovevamo essere e dove tutti speravano. C’è qualche rammarico non lo nascondo, qualche punto in più di qui o di là avremmo potuto prenderlo, però bisogna accettare la situazione cercare di capovolgerla in maniera positiva. Le due squadre che ci stanno davanti in classifica (San Gallo e Servette) sono anche quelle che non abbiamo ancora affrontato nel ritorno, solo allora potremmo cominciare s tirare qualche linea.”
PARTITA DI SOFFERENZA
-Quindi sei sicuro di riuscire a uscire dalla tempesta di cui parlavi, magari nel momento clou della stagione?
“Noi ci crediamo sempre, siamo convinti di quello che facciamo, lavoriamo tutti i giorni per quello. Sono strapositivo e andiamo avanti così. Certo abbiamo bisogno di una vittoria, quei tre punti che ci mancano da un po’ possono veramente darci ancora più carica. Ultimamente la mia squadra, dopo la partita col GC, non ha mai sbagliato impatto sulle partite. Una cosa che mi fa molto piacere e domani dovremo essere ancora più bravi, perché affrontiamo l’unica squadra che, assieme all’YB, è imbattuta da tantissimo tempo. Dobbiamo avere tanto rispetto per lo Zurigo. Sono i campioni in carica e dopo aver concluso l’Europa League con le partite al giovedì che li massacravano, non hanno più sbagliato niente. Non aspettatevi una squadra che viene a Cornaredo a fare calcio-champagne, sarà un complesso solidissimo che punterà tanto sulla verticalità, sulle individualità di Tosin e Okita. Sarà una partita dura soprattutto sotto l’aspetto fisico, loro dietro hanno tantissimi centimetri e davanti sono molto veloci. Dobbiamo disputare una partita di sofferenza sul piano fisico se vogliamo portare a casa i tre punti.”
CONTENTO PER L’HCL
-Sei un fine osservatore dello sport ticinese, dall’altra parte della strada un allenatore che era nel bel mezzo della tempesta è riuscito a girare in questa fase finale, centrando i play off. Ti ispira qualcosa Gianinazzi che con delle assenze pesanti ha comunque trovato la soluzione?
“Infatti stanno facendo quello che è il nostro motto: non molliamo mai. Se non abbiamo perso con tutte le assenze e siamo rimasti lì è perché, come l’HCL, senza i vari Arcobello, si sono ricompattatti ancora di più. Sono molto contento per i successi del Lugano hockey, hanno fatto qualcosa di ottimo nell’ultimo mese, hanno sbagliato una sola partita. Ho visto anche la sfida di ieri sera con tantissima intensità. Bisogna dare merito a tutto lo staff tecnico di avere rigirato questa situazione e ridato entusiasmo e spero vivamente che possano andare avanti. Qua non centra se uno tiene all’Ambrì, sono un luganese adottato e quello che stanno facendo è molto positivo e spero che porti entusiasmo a tutto lo sport cittadino, ne abbiamo bisogno. Mi spiace che noi non possiamo disputare la semifinale di Coppa qua, perché avrebbe voluto dire ritrovare Cornaredo tutto esaurito, spero che la Corner Arena possa riempirsi completamente adesso che disputano i play off, cerco tutti abbiamo bisogno dell’affetto dei tifosi, nei momenti di difficoltà le vie d’uscita si trovano anche con il sostegno dei fans e questa cosa non deve mai mancare.”
QUESTIONE DI CENTIMETRI
-Nella prima parte della stagione ti chiedevamo spesso come mai tua squadra vinceva o perdeva e non pareggiava mai. Adesso pareggia quasi sempre: se capisco bene ciò è legato all’impossibilità di avere maggiori opzioni in panchina e di riuscire a girare le partite nel finale. E così?
“Ti do una risposta banale ma è la più semplice che ti possa dare. Per due centimetri Babic non ha fatto gol al 96′ contro l’YB. Per un’altra questione di centimetri Steffen non ha segnato la rete della vittoria al 92′ contro il Basilea. Domenica nel finale per questione di tre centimetri ci hanno annullato un gol di Aliseda a Sion. Dunque potevamo vincere tutte tre le ultime partite e queste vittorie le avevamo fortemente cercate e per questione di centimetri non siamo riusciti a incamerarle. Quindi nonostante il pareggio del Basilea ci siamo ributtati in avanti per vincere, stesso discorso a Sion e con l’YB .Non sono affermazioni mie ma sono le immagini che tutti hanno visto. Ci è mancato quel pizzico di fortuna, abbiamo sbagliato di qualche centimetro le nostre giocate ed è su questi minuscoli dettagli che dobbiamo lavorare, perché sono quelli che fanno pendere la partita da una parte o dall’altra. Ma non mi pare di aver mai cercato un pareggio in queste settimane o di aver detto alla squadra rimaniamo lì e accontentiamoci. L’imput è sempre stato il contrario e se al 94′ abbiamo rischiato di prendere gol in contropiede a Sion è perché avevo fatto salire due difensori nell’area avversaria alla fine.”
NON PENSIAMO AL MERCATO
-Mi ricollego al concetto di tempesta e alla gestione di questi momenti visto che la coperta è corta. Ho visto che da Chicago è arrivato Sebastian Pelzer: state pianificando la prossima stagione, farai richieste sul piano numerico?
“Non abbiamo in programma incontri di pianificazione futura, quelli sono in programma verso Pasqua. Sebastian è passato a salutarci e ripartirà dopo il match con lo Zurigo. Le nostre discussioni e i contatti sono settimanali attraverso Carlos da Silva.”
BOTTANI E SAIPI SFORTUNATI
-Bottani è solo sfortunato?
“Mattia è stato estremamente sfortunato. Ha subito un’entrata che onestamente avrebbe potuto anche rompergli il ginocchio. Alla fine purtroppo ha rescisso quasi quattro muscoli anche se il ginocchio ha tenuto. Si è trattato di un intervento molto cattivo e lui fa fatica ancora oggi a camminare. Nella sfortuna abbiamo avuto la fortuna di non perderlo per alcuni mesi: guardando anche la moviola il fallo è stato veramente duro, se Mattia non avesse scivolato con il piede avrebbe riportato una lesione molto ma molto più grave. Anche con Saipi siamo stati sfortunati, speriamo che la diagnosi che verrà effettuata venerdì parli solo di quattro settimane di assenza e non di più. Cerchiamo di esser ottimisti. Se un tiro ha avuto un brutto movimento dell’ulna. Faremo di tutto per recuperare i due per la semifinale di Coppa svizzera, ma sarà estremamente difficile.”
ARIGONI IN PANCHINA
-Arigoni potrebbe nel caso di difesa a tre giocare sulla fascia come ha fatto Macek?
“A Zurigo faceva il difensore centrale di destra. E’ più portato a giocare in quel ruolo nello schieramento a tre. Ma lui è il nostro terzino nella difesa a quattro. E’ importante averlo recuperato: sarà difficile vederlo in campo dal primo minuto ma cercheremo di fargli recuperare il ritmo che aveva e che ha perso, purtroppo, essendo fermo da quasi cinque settimane. Ha ripreso solo da martedì ad allenarsi con il gruppo.”
TORNA CELAR
-Celar e Mai sono al 100 per cento?
“Dopo la partita di Coppa Aliseda e Mai erano affaticati e ho dovuto tenerli a riposo per evitare ulteriori lesioni, Lukas l’avevamo già perso per troppo tempo, quanto a “Nacho”, per come sta giocando adesso, sarebbe un peccato privarsene anche perché mancherà già Bottani. Quanto a Celar non ha ancora i 90 minuti nelle gambe ma l’importante è che possa essere a disposizione per la squadra anche perché ci garantisce maggiori alternative davanti.”
